Tesla si sta preparando ad entrare nell’indice americano S&P500 a suon di auto vendute. Recentemente ha superato Toyota come produttore di auto.
Su Elon Musk, che guida l’azienda, la gente è divisa tra super favorevoli e super detrattori. Chi lo idealizza e chi pesantemente lo critica. Il dato oggettivo è che sta guidando una rivoluzione silenziosa. E il mercato finanziario lo sta premiando con un’azione oggi quotata al Nasdaq (il mercato dei titoli tecnologici) che oggi vale 1.200 dollari contro i circa 230 di un anno fa.
La scommessa di Elon Musk sembra andare oltre l’auto elettrica. La missione dichiarata di Tesla è guidare l’uscita rapida dalla dipendenza dai combustibili fossili nel mondo dell’auto.
Nel caso di Tesla sta succedendo qualcosa di simile a quanto è successo quarant’anni fa con il telefonino. Costava tanto e in pochi ci credevano.
Venerdì 26 giugno, Elon Musk ha twittato:“Who controls the memes, controls the Universe.”Vi ricordate che in data 4 marzo 2020 avevo scritto un pezzo su questo tema? Clicca qui.
Il Meme è un concetto associato a Internet e ai social, ma l’invenzione del termine risale al 1976 per indicare un comportamento o un’idea che si diffondono viralmente nelle menti delle persone comportandosi come un gene che si modifica, si adatta e si evolve.
La rivoluzione della mobilità elettrica potrebbe richiamare quella della telefonia mobile.
Il telefonino è nato nella prima metà degli anni 80, il primo modello in commercio era della Motorola, pesava come un mattone, la batteria durava una manciata di ore e 30 minuti di conversazione, aveva una memoria di 30 numeri e costava oltre 4.000 dollari. Sembrava fosse solo un cordless che si poteva portare più lontano, una replica del telefono di casa con un po’ di mobilita in più. Invece era stato creato un ‘Meme’, che voleva dire “portarsi la casa appresso”.
Il primo Motorola era ancora analogico e le centraline a cui si collegava il segnale erano elettromeccaniche, poi arrivò Internet e dopo ancora lo smartphone.
Ma allora, quasi 40 anni fa ormai, nessuno vedeva la rivoluzione in arrivo.
Il grande sponsor del telefonino furono i consumatori, disposti a pagare uno stipendio per un oggetto che a molti sembrava superfluo, bastava fermarsi un attimo a una cabina telefonica di cui le città erano piene.
Musk non vende un’auto, ma un Meme, come il Model T di Ford un secolo fa.
Tesla ha una quota del mercato globale dell’auto inferiore all’1%, ma gli investitori l’hanno già messa sul podio in termini di capitalizzazione. È possibile che si sbaglino, come con tante “dot.com” 20 anni fa, poi finite male.
Ma il mega trend che Elon Musk sta cavalcando non sembra affatto una moda.
Come il primo Motorola ha solo ancora un problema di batteria.
Mauro Migliorati