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Attualità

 
 

Quali settori tenere d’occhio dopo la pandemia?

 
In questo periodo i mercati finanziari hanno fatto prove tecniche di ripresa, alimentati principalmente da notizie futili, quali la diminuzione del numero di contagiati, ovvero la speranza che la pandemia possa terminare in un tempo breve e che quindi lo scenario di ripresa possa essere quello cosiddetto a “V”.
 
Certo è che questo periodo porterà parecchi cambiamenti. Basta guardarsi intorno come si sta modificando il comportamento delle persone. Il digitale che era già una realtà ma non nelle abitudini delle persone, sta prendendo piede. Smart working, meeting online, webinar, video, sedute dallo psicologo online e addirittura aperitivi online sono solo la punta dell’iceberg di una serie di abitudini che si stanno modificando e che avranno ripercussioni anche dal punto di vista economico.
 
Proviamo a ipotizzare delle implicazioni a medio termine sul mondo degli investimenti. Tecnologia, healthcare, sostenibilità/energie rinnovabili: potrebbero essere alcuni dei settori con i più alti impatti.
 
Quello più evidente ha riguardato il settore della tecnologia. Ormai smart working, e-learning e telemedicina sono entrati nella quotidianità di molti. Tecnicamente le reti dovranno avere degli ampliamenti per supportare volumi e prestazioni ben maggiori da quelle attuali. Quindi i settori delle connessioni a banda larga, dei semiconduttori, della connettività, dei software, dei social media potrebbero beneficiare di investimenti e crescita importanti.
 
L’altro settore da tenere sotto osservazione è l’healthcareNon mi è mai piaciuto il paragone della pandemia con la guerra. Secondo me sofferenze così grandi e importanti come quelle portate dalla guerra, nulla c’entrano con l’attuale situazione. Però volendo perpetuare questa metafora (spesso abusata dai media e dalle persone in questi giorni), se la pandemia fosse una guerra, i medici e infermieri i soldati con cui la combatti, i farmaci e i vaccini sarebbero le armi e quindi si può pensare a investimenti sostanziosi in ambito sanitario e farmacologico. Conseguentemente è verosimile che i titoli dell’healthcare potrebbero beneficiarne.
 
Da tenere sotto stretta osservazione, nel medio termine, anche i temi delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Si tratta di società con uno stile “quality growth” anziché “value” che sono meno indebitate, aspetto non trascurabile in tempi di crisi. Inoltre, questi temi hanno in questi anni un’altissima sensibilità nell’opinione pubblica e nei governi che stanno già stanziando ingenti somme per favorire questi settori. E se i recenti ribassi del petrolio fossero un primo segnale premonitore?
 
Solitamente la mia filosofia di approccio ai mercati favorisce molto di più il mercato mondiale e meno le scommesse geografico o settoriali. È altresì vero che i recenti ribassi dei mercati finanziari e i conseguenti cambiamenti auspicabili rendono però molto attraenti valutazioni settoriali come quelle appena ipotizzate.

Mauro Migliorati





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