Oltre il riparabile: una nuova vita, una nuova estetica
Chi conosce il kintsugi? Probabilmente in molti ma non ne siamo consapevoli.
Il Kintsugi - Kin, oro e tsugi, riunire, riparare - è una tecnica artistica giapponese che viene utilizzata per riparare oggetti in ceramica danneggiati, riempiendo le fratture di un metallo prezioso come la lacca con polvere d’oro. Un oggetto di ceramica che, a causa delle rotture, sembrava pronto per essere gettato nei rifiuti, riacquisisce una nuova vita sia estetica sia funzionale grazie al kintsugi.
Solo i vasi di ceramica possono avere una seconda vita? Perché non riutilizzare anche altri oggetti?
Lo scorso 1° ottobre la Commissione Europea ha riconosciuto nuove misure sull’ecoprogettazione di alcuni prodotti come i frigoriferi, le lavastoviglie e i televisori. Nello specifico, le indicazioni UE riguardano gli aspetti della riparabilità e riciclabilità con l’obiettivo di aumentare la durata di vita degli oggetti, per ridurre gli acquisti dei consumatori e per gestire meglio gli sprechi. La volontà di ottenere il «Right to repair» - diritto alla riparazione - era già stata manifestata in Italia attraverso una petizione che in pochi mesi aveva superato le centomila firme. E in America? Anche oltreoceano alcuni Stati stanno valutando l’ipotesi di introdurre questo diritto.
Perché necessitiamo del diritto alla riparazione?
Essenzialmente per due motivi: per ridurre gli sprechi di denaro e di materiale.
Facciamo un esempio. Immaginiamo di aver acquistato una lavatrice quattro anni fa a cui oggi si è danneggiato il filtro. Una possibile soluzione per permettere alla macchina di svolgere regolarmente le sue funzioni sarebbe sostituire il filtro rovinato con un filtro funzionante. Come procediamo?
Naturalmente saremmo intenzionati a sostituire l’elemento danneggiato. Se volessimo procedere per questa strada, oggi possiamo. Fino a pochi mesi fa invece non sarebbe stato possibile riparare la nostra lavatrice ma, per risolvere il problema, avremmo dovuto acquistare una lavatrice nuova.
Spesso accadeva che, dopo qualche anno di permanenza sul mercato, alcuni prodotti e i relativi pezzi di ricambio non fossero più disponibili all’acquisto; ciò implicava che il consumatore non potesse riparare il prodotto di cui era in possesso ed era dunque costretto ad acquistare un nuovo articolo. Grazie alle recenti disposizioni della Commissione Europea, a partire dal 1° marzo 2021 i componenti di ricambio dei frigoriferi dovranno essere disponibili per almeno sette anni successivi all’acquisto, invece, gli elementi di ricambio per le guarnizioni delle porte, le lavatrici e le lavastoviglie saranno accessibili per un periodo di almeno dieci anni. Per il momento i manuali di istruzioni sono utilizzabili solo dai riparatori professionisti ma l’obiettivo è che anche gli aggiustatori autonomi possano ottenere il «diritto alla riparazione».
La conseguenza di questo sistema è un minor impatto sull’ambiente, una riduzione degli sprechi ed una possibilità di mantenere vivo il mestiere artigianale del riparatore.
In Svezia, già nel 2017 è stato approvato un provvedimento secondo cui coloro che riparano gli oggetti hanno la possibilità di pagare meno tasse e meno IVA in dichiarazione dei redditi.
La Svezia ha colto prima di tutti gli altri Paesi europei un’urgenza sulla tematica dell’economia circolare tanto da proporre ed eseguire una riduzione delle tasse per chi dona una seconda vita agli oggetti. Lo stimolo svedese ha portato l’Europa ad un cambio di rotta.
In un momento storico in cui siamo abituati ai continui consumi «usa e getta», far riacquisire valore agli oggetti può sembrare un ritorno alle origini, una riscoperta di alcuni mestieri che stanno quasi per scomparire. Questa forse può essere la strada per dare un futuro al nostro pianeta?
Fonti:
Commission Européenne. 2019. «De nouvelles règles pour des appareils ménagers plus durables» [In rete] https://bit.ly/355gjlf
Ecocamere. 2019. «Nuove misure europee sull'ecodesign degli elettrodomestici» [In rete] https://bit.ly/2X9ukLS
Il Fatto Quotidiano. 2019. «Diritto alla riparazione, manca solo il voto del Parlamento Europeo. Ecco prodotti coinvolti, reperibilità dei pezzi di ricambio e chi può riceverli» [In rete] https://bit.ly/32GYnLX
Il Fatto Quotidiano. 2017. «Svezia, dove riparare gli oggetti conviene. Nonostante l’Ikea» [In rete] https://bit.ly/2Xb5uv0
Italia che cambia. 2019. «Francesco Cara: “Riparare gli oggetti è un nostro diritto” – Meme #19» [In rete] https://bit.ly/2rJTbdH
Lifegate. 2016. «Metafora e tecnica del kintsugi: l’arte delle preziose cicatrici». [In rete] https://bit.ly/2CHqMXH
Lifegate. 2016. «Svezia, chi ripara invece di comprare paga meno tasse» [In rete] https://bit.ly/2rHNYmx
Marketrevolution. 2018. «Ogni epoca ha la sua battaglia: il right to repair e la sfida ai giganti del tech» [In rete] https://bit.ly/2qaNNQe
Non sprecare. 2017. «Riparare e non sprecare, in Svezia una pioggia di incentivi e bonus a chi lo fa. E in Italia?» [In rete] https://bit.ly/2KeyA7B