Continuiamo a trovarci in un periodo incerto e senza precedenti.
Infatti, mentre i costi di finanziamento restano bassi (favorevole a spese ed investimenti) e si assiste ad una costante ripresa in alcuni dei settori più colpiti dalle implicazioni della pandemia (ad esempio la tecnologia, ed in particolare il digital), sullo sfondo il quadro resta piuttosto confuso.
Rimane, a mio parere, troppo alta la divergenza tra settori e Paesi e ciò probabilmente persisterà finchè non ci sarà un vaccino.
Le elevate valutazioni del segmento tech e dei titoli FAANG in particolare sono sostenibili? Se nel lungo periodo la risposta è affermativa (molti analisti vedono dei diversi riferimenti di valorizzazione media di molti settori), nel breve è evidente che qualche eccesso esista, e infatti il Nasdaq la scorsa settimana ha perso oltre il 5% in una sola seduta dandoci il primo avviso.
Il nuovo atteggiamento della banca centrale americana relativamente all’inflazione, l’apprezzamento dell’euro sul dollaro, i fiumi di denaro in cerca di remunerazione in un contesto a tassi zero, sono tutti elementi che contribuiscono a brusche oscillazioni di prezzo che possono ancora avvenire nei prossimi mesi, in un contesto preelettorale (il 3 novembre ci sarà l’elezione del nuovo presidente americano) e in una stagionalità (l’autunno) statisticamente non favorevole.
Concentrandosi sulle opportunità, si notano però anche cose molto favorevoli agli investimenti come una buona propensione al rischio da parte degli investitori, i potenziali sviluppi positivi di un vaccino che dovrebbe arrivare a breve e le misure di contenimento delle politiche globali.
Questo mi porta a pensare che qualsiasi sostanziale discesa dei mercati verrà colto come occasione di acquisto. Esattamente come è successo in tutti questi anni.
Questa ritengo sia un’ottima strategia da applicare in modo disciplinato e con molta pazienza. Ovviamente con un monitoraggio strettissimo a tutela dei nostri investimenti.
Mauro Migliorati
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