Mappa del valore

Attualità

 

Cosa possiamo imparare dal mercato ribassista più veloce della storia?


La discesa iniziata a fine febbraio sui mercati azionari globali è stata violenta ma anche la più rapida mai registrata, seguita poi da una ripresa altrettanto veloce con l’ormai famosa ‘V’ disegnata dagli indici americani, di cui ho più volte parlato in tempi non sospetti sia nei video che nei report precedenti.
Da questi movimenti repentini si sta imparando tutti molto, sia investitori che operatori professionali. Una delle cose che più si sta comprendendo come investitori è che in un contesto dove il denaro è un costo, le regole del gioco negli investimenti devono necessariamente prevedere la capacità di gestire l’emotività a fronte di oscillazioni più o meno pronunciate. Un’altra importante comprensione è che il fattore mitigante di tali oscillazioni è il tempo. Più se ne ha da mettere e più l’effetto delle oscillazioni sarà attenuato nel risultato finale.
 

MAGGIORE EQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA DI MATERIE PRIME

Alcune tendenze già in atto sono state accelerate, come quelle presente nel settore dell’energia che ha riportato un andamento negativo nel corso della crisi, impattato da una classica sfida sul fronte della domanda e dell’offerta: i costi sono scesi, i margini sono stati messi sotto pressione e attualmente abbiamo livelli di stoccaggio record.
In generale, a livello globale abbiamo molta disponibilità di materie prime, e possiamo stare tranquilli che i livelli delle scorte non evaporeranno e si arriverà necessariamente a situazioni di maggior equilibrio tra domanda ed offerta, non necessariamente in tempi lunghi.
 

TAGLIO AI DIVIDENDI

Anche i dividendi delle aziende risentono del nuovo quadro, molte aziende li stanno tagliando (non è stato il caso di Azimut) per preservare la liquidità mentre alcune banche centrali, come la Bce, hanno chiesto alle aziende di proteggere i propri flussi di cassa proprio attraverso il taglio dei dividendi. Negli Stati Uniti abbiamo già assistito a una riduzione del 3-4% sui dividendi quest’anno, ma al momento tale percentuale è solo indicativa ed è destinata a crescere.
 

LE AZIENDE INDEBITATE ALLA FINE HANNO SOFFERTO DI PIÙ

Lo stato patrimoniale e la liquidità sono stati davvero importanti in questo periodo di incertezza, evidenziato dal fatto che le aziende più indebitate sono state anche quelle che hanno avuto le performance più scarse.
In generale aziende di tipo “value” sono state paradossalmente più impattate rispetto ad aziende di tipo “growth” e questo insegna che probabilmente, come operatori, dobbiamo inserire altri fattori nella valutazione degli investimenti per mitigare queste “inefficienze” temporanee del mercato.
Settori come la tecnologia, la salute degli animali, la difesa e i social media non hanno subìto un grande impatto nel periodo di elevata volatilità del mercato dovuta al Covid-19. Poi ci sono i chiari beneficiari, come l’e-commerce e molte società dell’healthcare.
Alcune aziende soffrono sul breve, ma con ogni probabilità si riprenderanno a lungo termine. E infine ci sono i player destinati a sentire l’impatto per un periodo più lungo, come ristorazione, piccole imprese, dettaglio e abbigliamento.
 

NON TUTTO QUELLO CHE STA ACCADENDO CE LO ASPETTAVAMO

Dall’inizio della fase due a inizio maggio, tante sono state le cose inaspettate a livello economico. Una fra tutte, segnalo il rapporto ISTAT uscito recentemente che riporta “…si prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale nel 2021 di +4,6%..., numeri completamente diversi da quelli anticipati nei mesi scorsi dal coro di detrattori in gara a prevedere numeri catastrofici.
 

INFLAZIONE E TASSI RESTERANNO BASSI A LUNGO

Infine, l’inflazione non sembra destinata a tornare nel breve termine, anche perché sono pochissime le industrie che hanno potere di determinazione dei prezzi, ma le prospettive di una ripresa inflazionistica sono diventate sicuramente più preoccupanti a causa delle massicce misure di stimolo dei governi.
Per il breve termine comunque il consenso prevede che l’inflazione e i tassi d’interesse saranno più bassi più a lungo. E questa è un’ottima notizia per tutti coloro che hanno preso, o hanno intenzione di accedere, a finanziamenti (tra cui quelle degli acquisti immobiliari).


Mauro Migliorati

 

************* Avvertenza Importante ****************** 
La presente comunicazione ha natura esclusivamente informativa e non costituisce e non può essere intesa, in alcun modo, come un’offerta, un invito ad offrire o un messaggio promozionale finalizzati alla vendita o alla sottoscrizione di prodotti finanziari. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano state ottenute da fonti ritenute credibili ed in buona fede, nessuna garanzia viene data, espressamente o implicitamente, relativamente alla loro accuratezza e completezza. Tutte le informazioni e le opinioni fornite così come eventuali prezzi indicati sono soggetti a cambiamenti, senza alcun preavviso da parte nostra.