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Attualità

 
Che tipo di ripresa sarà?

 
Gli scenari che si paventano sono molteplici, ognuno rappresentato con una lettera. Le ipotesi vanno da una ripresa dell’economia a “V”, a “U” a “L” a “W” e a “tick shape”.
 

Proviamo a dargli un’occhiata, perché ci sono degli interessanti spunti.
 
La ripresa a “V” è lo scenario di un ritorno alla normalità prima dell’estate. Se prendiamo la Cina, le persone di Azimut che lavorano in quell’area ci riportano un ritorno alla normalità graduale e dopo pochi mesi oggi a circa il 50% della forza produttiva.  Coerente con tale scenario si potrebbe inserire una ripresa importante dei mercati, che potrebbero ritornare ai livelli precrisi anche prima della fine del 2020, come ipotizzano diversi analisti di primarie case internazionali. 
 
Lo scenario a “U è l’ipotesi che il virus continui fino ad inizio estate. Atteggiamento dei consumatori prudente e indebitamento più alto frenerebbero la ripartenza, ipotizzabile in un tempo più lungo.  Tale incertezza in borsa potrebbe voler dire volatilità prolungata almeno fino al secondo semestre 2020.
 

Lo scenario a “L” è l’ipotesi virus che condiziona tutta l’estate, facendocela passare senza contatti e con le attuali o simili restrizioni.  Questo comporterebbe un impatto economico e sociale molto importante, tanti fallimenti, tanti indebitamenti anche nel privato, una probabile e marcata recessione ed un ritorno alla normalità difficilmente stimabile in tempi brevi.  In questo caso le borse soffrirebbero per un periodo più lungo prima di ritornare a prezzare i valori di gennaio.  Ipotizzabile almeno il secondo semestre del 2021.
 
Lo scenario a “W”, è quello dei virologi, ovvero una ipotesi di ritorno periodico del virus, con alternanze tra periodi di lockdown e periodi di riapertura delle attività produttive. Questo è uno scenario dove intere categorie di lavoratori e di settori produttivi sarebbero in forte difficoltà e la creazione di nuovi posti di lavoro sarebbe difficile. Potremmo assistere ad economie più chiuse e la valorizzazione del made in Italy, mentre i mercati finanziari farebbero probabilmente un periodo ipotizzabile in almeno un paio di anni di debolezza.
 
Per concludere c’è lo scenario “tick shape”, ovvero una via di mezzo tra lo scenario a U e quello a V.   Virus eliminato, lento recupero dell’attività economica, minore propensione delle persone a ritornare alla vita precedente e ai precedenti consumi.  Anche in questo caso il recupero dei mercati potrebbe essere più lento e anche in questo caso ipotizzabile tra i due e i tre anni.
 
Personalmente non ho una opinione definita in merito. Ho sempre pensato al primo scenario, quello a V quello più probabile, per tutta una serie di motivi legati all’evento scatenante (il virus), al fatto che è primavera e si va verso la stagione calda e alle notizie in arrivo dai paesi tipo la Cina che sono più avanti di noi in questa esperienza.
 
La cosa che noto è, a livello statistico e previsionale, che i tempi ipotizzati di ritorno a mercati pre-crisi, (pochi mesi per lo scenario a V o 2/3 anni per quello tick shape), sono coerenti con le analisi statistiche che ho più volte evidenziato, ovvero che le grandi discese del recente passato si sono risolte con un ritorno a prezzi precedenti la crisi tra tre mesi e tre anni circa.
 
Mauro Migliorati
 


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