C’è qualcosa di strano lá fuori.
Ci sono delle
analogie con la bolla di internet di inizio anni duemila.
Salgono (e tanto) pochi titoli, famosi e conosciuti, del settore tecnologico. Oggi le valutazioni sono assolutamente spropositate e il mercato sembra non dare il giusto peso alla capacità delle aziende di produrre utili.
Le ragioni di tale veloce ascesa dei prezzi sono diverse. Prima di tutto,
questi titoli sono i favoriti dai piccoli investitori. Sono quelli più conosciuti, che tanto “nel lungo periodo possono solo continuare a salire”. Frase fatta che sento spesso.
Inoltre,
questi titoli sono spesso considerati i titoli “anti-pandemia”. Netflix ad esempio beneficia del cambio di abitudini delle famiglie e della maggiore sedentarietà della vita in un contesto Covid.
Amazon è il titolo più amato dagli analisti. Tuttavia, un raffronto tra l’andamento del prezzo e il prezzo considerato corretto per questa società evidenzia in modo molto chiaro come il mercato sia andato ben oltre le aspettative più ottimistiche.
Succedeva qualcosa di simile all’inizio degli anni duemila. Usando una metafora,
gli analisti preferiscono navigare in un mare agitato, ma con il cielo sereno, piuttosto che in acque calme e poca visibilità.
Questi titoli saliranno ancora? La risposta a questa domanda deve tenere presente, non solo le considerazioni sopra fatte, ma anche il posizionamento degli operatori.
C’è tantissima liquidità che aspetta di essere investita sul mercato azionario. Il
posizionamento degli operatori è ben lontano dalle medie storiche. In sostanza, sperano tutti in uno storno del mercato per entrare a prezzi migliori. Lo storno non arriva, il mercato azionario diventa sempre più interessante in termini relativi rispetto alle obbligazioni (i rendimenti continuano a scendere e sono in molti casi negativi), i
modelli continuano a suggerire di aumentare l’esposizione in azioni, soprattutto in un contesto di progressiva contrazione della volatilità.
Tutto questo suggerisce che, se questo denaro dovesse essere investito,
gli indici potrebbero tornare sui massimi assoluti, lasciando a bocca asciutta tutti i detrattori che hanno visto la fine del mondo nelle scorse settimane.
E cosa verrà acquistato? Con ogni probabilità i titoli con maggior peso sugli indici continueranno a salire.
Non si trascuri la potenzialità di una
rotazione settoriale. I settori petrolifero e bancario sono ancora molto indietro rispetto al mercato. Se le prospettive macro dovessero tornare a migliorare in modo sensibile, (prima o poi si verificherà) questi titoli torneranno ad essere di interesse e daranno un’ulteriore spinta rialzista agli indici.
A quel punto i titoli tecnologici e affini, tanto amati dagli investitori retail, saranno oggetto di sole timide prese di beneficio e
lasceranno spazio alla salita dei titoli value, che ritengo siano da troppo tempo al palo.
Mauro Migliorati
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