E’ un pò che ne parlo: i due temi principali dei mercati finanziari in questo periodo sono le elezioni americane e le notizie del rischio Covid19 (contagi, misure di lockdown e soprattutto tempistiche sull’introduzione del vaccino). Su questo fronte, una notizia negativa. J&J ha sospeso il processo di sperimentazione del vaccino dopo che un paziente ha manifestato una reazione inaspettata al vaccino. Tale notizia, oltre a confermare la difficoltà che incontrano le aziende farmaceutiche nel gestire in un arco temporale così breve la sperimentazione del farmaco, evidenzia anche quanto sia ancora lunga e tortuosa la strada per introdurre un vaccino sul mercato che sia “safe and reliable”(sicuro ed affidabile).
Per quanto riguarda il tema elezioni, quali potrebbero essere le reazioni dei mercati post elezioni?
Dibattuta é la reazione del mercato azionario post elezioni. Alcuni strategyst, come quelli di Barclays e Saxo, si focalizzano sull’aspetto fiscale. La vittoria di Biden avrebbe un impatto negativo sui mercati azionari a causa degli effetti negativi sugli utili societari derivanti dall’aumento delle tasse. Al contrario, JPMorgan e Evercore, si concentrano sugli effetti positivi sull’economia derivanti dagli stimoli di politica economica. C’é poi l’analisi, condotta da Goldman Sachs (immagine sottostante), che si focalizza addirittura su quattro scenari. Interessante notare, che, anche nello scenario più negativo, gli storni previsti per i mercati azionari sono piuttosto limitati: al massimo un -10%.
C’é poi il dibattito sulla direzionalità del cambio Euro-Usd. In molti ritengono che post elezioni si assista ad un rialzo del dollaro, ma le argomentazioni sono piuttosto contrastanti. Ad esempio, UBS sostiene che post elezioni il mercato andrebbe a scontare una maggiore crescita macro, che si rifletterebbe sull’andamento del dollaro. Altri si focalizzano sull’eventuale situazione di incertezza e sul ruolo assunto dal dollaro come valuta rifugio. C’é poi Goldman Sachs, che associa alla vittoria di Biden un livello del cambio EUR-USD a 1.20-1.21, mentre la vittoria di Trump lo terrebbe ai livelli attuali di 1.18.
Ma anche questa visione può essere messa in discussione se si associa alla vittoria di Biden un rafforzamento dell’economia USA.
studiando le evoluzioni dei prezzi dal punto di vista statistico, ritengo che diversi segnali convergono verso la probabilità di un avere un dollaro debole per i prossimi mesi.
In sintesi: visioni diverse e tante variabili in gioco. Rimanendo sui dati oggettivi (come tendo personalmente a fare), osservando il comportamento dei mercati azionari in questi giorni, si può concludere che, al momento il focus è spostato sugli effetti positivi, che potrebbero derivare dalla vittoria di Biden (il varo del pacchetto fiscale e quindi una possibile ripresa a V dell’economia), piuttosto che sugli effetti negativi derivanti da un successivo aumento delle imposte.
Mauro Migliorati
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